Nel post di oggi vogliamo parlare dell’utilizzo dell’acciaio inossidabile nell’industria parafarmaceutica, settore in espansione.
Sempre più spesso infatti, per la cura quotidiana della propria salute, molte persone si affidano a prodotti di origine naturale.
Industria parafarmaceutica: perché l’acciaio inox?
In Italia, molti sono gli impianti specializzati nella realizzazione e commercializzazione di questa tipologia di prodotti.
Esistono, infatti, laboratori per l’estrazione e purificazione di essenze e profumi, ottenuti, per esempio, da erbe officinali o da biomassa vegetale.
Questi spesso sono interamente realizzati in acciaio inossidabile: dagli estrattori fino alle tubazioni (per aria compressa, acqua demineralizzata, ecc..). Ma perché scegliere l’acciaio inox? La scelta è stata quasi obbligata.
Questo tipo di materiale, infatti, permette prima di tutto una facile pulizia e la possibilità di sterilizzare gli impianti e le tubazioni con semplicità.
Impianti industria parafarmaceutica: quale tipo di acciaio inox scegliere?
Solitamente, si punta su acciai inossidabili come l’AISI 316L (EN 1.4404) e l’AISI 304 (EN 1.4301).
Ma quale tipo di acciaio inox scegliere per le diverse parti dell’impianto? Per tutte le zone a contatto con il prodotto, per esempio, un AISI 316L è l’ideale. Risulta perfetto anche per gli accessori saldati (spesso con saldature TIG in atmosfera inerte) alle zone sopra descritte.
Per la bulloneria, invece, spesso si propende per un AISI 304 o un AISI 321 (EN 1.4541) proprio per evitare fenomeni di grippaggio. L’AISI 304, inoltre, è adatto a tutte le altre parti dell’impianto come carpenterie (es. corrimano, scale, ecc..).
Acciaio inossidabile: altri pro!
La facilità di igienizzazione dell’acciaio inox è uno dei motivi fondamentali che lo rende la scelta migliore per l’industria parafarmaceutica.
Anche una minima contaminazione, infatti, può alterare i prodotti come, per esempio, le fragranze. Modificandone le proprietà olfattive.
Altro fattore importante è che permette l’eliminazione di qualsiasi carica batterica contenuta in una matrice di tipo organico.
L’interno delle apparecchiature (quindi a contatto con il prodotto) solitamente è caratterizzato da una finitura lucida a specchio con una rugosità media inferiore a 0,5 μm.
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