Molti dei nostri lettori ci hanno inviato delle domande tecniche relative allo stoccaggio dell’acqua minerale. Nel nostro post di oggi vogliamo dare alcune delucidazioni a riguardo. Ma da dove iniziare?
Acqua minerale: dalla fonte allo stoccaggio.
Prima di arrivare al consumatore finale, l’acqua deve passare da tantissime fasi come la captazione, l’adduzione, lo stoccaggio e l’imbottigliamento. Ognuna di queste operazioni viene monitorata attentamente all’interno delle industrie del settore. Queste aziende, spesso, scelgono l’acciaio inossidabile per i macchinari e gli strumenti da utilizzare, proprio perché questo materiale è in grado di non alterare in prodotto, a favore della qualità.
Stoccaggio acque gassate: acciaio inox un materiale idoneo.
L’acciaio inox può essere utilizzato per le tubazioni che convogliano le acque dalla fonte fino allo stabilimento. L’AISI 304 risulta perfetto per lo stoccaggio, per esempio, di acque gassate destinate al consumo umano (le cosiddette acque minerali). Ciò che lo rende ideale per questo tipo di applicazione è lo strato di ossidi che ne protegge la superficie. L’acciaio inossidabile può essere utilizzato anche in fase di imbottigliamento così da lasciare inalterate le caratteristiche del prodotto stesso.
Sanificazione: come farla al meglio?
Su questo tipo di acciaio possono, inoltre, essere effettuate periodicamente operazioni di sanificazione con acido peracetico. Questo però a condizione che la temperatura non superi i 30°C e che la durata di applicazione sia, ovviamente, limitata nel tempo. L’acido peracetico, infatti, possiede un forte potere ossidante e, se viene riscaldato o se è lasciato ad agire per troppo tempo, potrebbe disciogliere lo strato di ossidi dell’acciaio inox. E questo cosa comporterebbe? La lega andrebbe a perdere la sua peculiare protezione superficiale, facilitando l’insorgere di fenomeni corrosivi.
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