Per definizione, la parola “dissalazione” significa rimuovere l’eccesso di sali o altri minerali dall’acqua. Nel corso degli anni il settore si è evoluto in maniera da poter garantire produzioni sempre più consistenti di acqua dolce.
Quali sono le tecniche per la Dissalazione?
Ci sono diverse tecniche adottabili:
- La distillazione prevede l’ebollizione dell’acqua di mare e la condensazione del vapore acqueo da essa prodotto.
- La tecnica dell’osmosi inversa è di sicuro la più recente e veloce.
Quale materiale può trattare i processi?
Qualunque sia la soluzione adottata, le condizioni di lavoro a cui sono sottoposti i materiali di questi impianti sono molto aggressive.
Le acque di mare e salmastre presentano livelli di cloruri e cariche batteriche che stressano notevolmente i materiali che vi entrano in contatto.
L’evoluzione nei materiali impiegati ha visto il passaggio da acciai al carbonio placcati con leghe CuNi 90/10 o verniciati utilizzati negli anni Ottanta, ad acciai al carbonio placcati sempre con leghe CuNi 90/10 o con inox 316L negli anni Novanta, fino all’utilizzo di lamiere inox austenitico o duplex con conseguenti riduzioni di spessori, costi e tempi di produzione.
A secondo degli stadi, la scelta della lega passerà dai più comuni inox al Cr-Ni come 304 e 304L fino a quelli specificatamente pensati per ambienti estremamente aggressivi, come superduplex, superaustenitici e superferritici.
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