A marzo 2024, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il Decreto-legge al cui interno è trattato il Piano Transizione 5.0. Quest’ultimo prevede di sostenere gli investimenti effettuati dalle imprese in ambito della transizione green grazie a progetti di innovazione per la riduzione dei consumi energetici, effettuati dal 2024 al 2025, in strutture produttive situate nel territorio italiano.
Piano Transizione 5.0: cosa prevede?
Ma quali sono i beneficiari di questo piano? Tutte le imprese ubicate nel territorio dello Stato italiano e le stabili organizzazioni di soggetti non residenti. Nel Piano Transizione 5.0 verrà corrisposto un credito d’imposta che è proporzionale alla spesa sostenuta per gli investimenti appena citati. Per accedere alle agevolazioni, le imprese dovranno presentare (via telematica) la documentazione prevista tramite un modello standard.
Cos’è oggetto di agevolazione?
Le agevolazioni previste dal Piano Transizione 5.0 riguardano i seguenti investimenti.
- Beni strumentali materiali e immateriali previsti agli allegati A e B del piano Transizione 4.0, interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, con una riduzione dei consumi energetici di almeno:
- 3% (per strutture produttive localizzate nel territorio italiano)
- 5% (per processi interessati dall’investimento).
- Beni materiali nuovi che sono finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo (no biomasse).
- Spese per la formazione del personale per l’acquisizione o consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi (nel limite del 10% degli investimenti effettuati e entro i 300 mila euro).
Impianti fotovoltaici: quali sono le spese ammissibili?
Per gli impianti fotovoltaici a maggiore efficienza previsti dal Decreto Energia, invece, sono previste maggiorazioni della spesa ammissibile:
- 120% (per moduli fotovoltaici con celle che sono prodotti negli Stati membri della UE con efficienza a livello di cella pari almeno al 23,5%.
- 140% (per moduli prodotti negli Stati membri della UE composti da celle bifacciali ad etorogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella almeno pari al 24,0 %).
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